LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Ivan Pozzoni
|
|||
Se i versi non protestano sulla natura delle accise dell’Itaglia tasse su tasse, contro natura, faremo la fine del Brexit della Gran Bretagna con la benzina alle stelle dovremmo battere in canotto in senso inverso la via extra-comunitaria e, ahimé!, saremo noi costretti davvero, ad invadere di nuovo la Tripolitania.
Se i versi non protestano sulla natura dei condoni ante costruisco in modo illecito e post mi trovo una villa a sette piani, come se Biancaneve mangiasse la mela e, da morta, conoscesse i sette nani, valuteremo cento giorni a pecora meglio che un giorno da leoni.
Se i versi non protestano sulla natura dei referenda abrogandi con affluenza alle urne minore del giorno d’Ognissanti, - ogni referendum è stato abrogato dall’intervento delle due camere di lestofanti- dovremo implorare l’importazione svizzera di un referendum destitutivo di 945 delinquenti.
Se i versi non protestano sulla natura al parking Italia di milioni d’extra-comunitari ci troveremo, tra dieci anni, con l’incremento di 60.000.000 di cittadini americani, e, a Milano, Firenze, e Roma, con 200.000.000 di rifugiati asiatici e africani, il Presidente americano sarà un avvocato di Matera e il Papa un beduino del Kalahari.
Se i versi non protestano sulla natura delle acque dei mari di Taranto e Crotone straziate dalle fumate cancerogene dell’iper-capitale, faremo una gran festa, aperta a tutti, all’ospedale, invitando l’80% degli abitanti del nostro avvelenato Meridione.
Se i versi non protestano sulla natura delle chiappe di Belen, interesse mediatico con audience alle stelle e conseguente fusione dell’auditel, l’aumento del desiderio avrà una contrazione tipo yen, e saremo costretti a urlare «siamo stati stronzi» a 10.000 decibel.
Se i versi non protestano, mi sento un Titanic in una lotta titanica, morso da una biro bic senza l’antitetanica, arrugginisco di punta, la punta dell’iceberg, a secco di inchiostro come un distributore della Erg.
[inedito, 2017] |
|